sabato 29 gennaio 2011

Semplicemente Futurismo!



Il 20 febbraio 1909, Filippo Tommaso Marinettipubblicò su Le Figaro i principi della letteratura futurista.


1) Video-comprensione
- Ascoltate il servizio del Tg2 fino al primo minuto e completate la trascrizione sull'handout con il maggior numero possibile di parole.



- Continuate ad ascoltare il servizio e rispondete alle domande sull'handout.

2) Il futurismo in cucina...
I futuristi esplorarono ogni forma artistica, dalla pittura, alla scultura, in letteratura riguardo alla poesia e al teatro, ma non trascurarono neppure la musica, l'architettura, la danza, la fotografia, il nascente cinema e persino la cucina.
A proposito di cucina: cliccate qui e scoprite quali sono le regole della cucina futurista!
Poi guardate il video della ricetta "A caccia nel Paradiso" uno dei piatti tipici di questo nuova concezione gastronomica!






3) E ora tocca a voi! Siete pronti per scrivere un testo in stile futurista? Basta usare un po' di immaginazione e seguire le regole che abbiamo studiato!

sabato 22 gennaio 2011

Il "giorno della memoria" alle Oblate...


Istituito dieci anni fa, il Giorno della Memoria si celebra il 27 gennaio perché in questa data le Forze Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi. Il mondo conobbe allora, per la prima volta, da vicino la tragica realtà della Shoah.
La biblioteca delle Oblate ricorda con letture e testimonianze dirette questa giornata. (programma e bibliografia)

venerdì 21 gennaio 2011

1910. Fuga dalla Capponcina. D'Annunzio tra Firenze e la Francia.

A cent'anni dall'addio a Firenze una mostra a Palazzo Medici Riccardi racconta D'Annunzio in un momento storico glorioso per la città.


D’Annunzio era arrivato a Firenze nel 1898 insieme ad Eleonora Duse e qui aveva vissuto per dodici anni “come un Signore del Rinascimento”, perfettamente a suo agio in quell’ambiente intellettuale e artistico, all’epoca fra i più fecondi e vivaci del mondo. Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 Firenze contende a Parigi il ruolo di capitale della cultura e non a caso Gabriele D’Annunzio ponendo la sua dimora nel quieto rifugio collinare della Capponcina, a Settignano, non disdegna frequenti incursioni nella Ville Lumière.

Dalla collina di Settignano osserveremo quindi il panorama culturale fiorentino dell’epoca composto di riviste letterarie (dal Marzocco alla Lacerba), di associazioni culturali, di luoghi per la riflessione e il confronto (i famosi caffè da Doney's alle Giubbe Rosse).
Ma la vitalità culturale si estende anche in altri ambiti, a cominciare dall’artigianato artistico, come testimoniano i fini prodotti della Manifattura di Signa esposti in mostra, fino alla fotografia che con Nunes Vais e i Fratelli Alinari si è imposta in quegli anni all’attenzione del mondo.

La doppia identità di Italo Svevo.

Nel suo profilo autobiografico Italo Svevo spiega le reali motivazioni di uno pseudonimo che è specchio della sua cultura e che sembra voler affratellare la razza italiana e quella germanica.

1) Ascoltate la prima parte del video sulla "condizione triestina" dopo l'Unità d'Italia.




2) Completate il testo della seconda parte del video con le parole più appropriate.




3) e ora controllate le vostre scelte finendo di guardare il video.

Gabriele D'Annunzio e la sua Italia.

Entriamo nel mondo della letteratura italiana del '900 attraverso il VATE Gabriele D'Annunzio.


1) Prima di passare alla lettura del suo Piacere scopriamo com'era l'Italia in quegli anni...
Ascoltiamo uno spezzone tratto da un servizio di History Channel per sapere qualcosa in più sull'Italia e su Roma, la città in cui è ambientato il Piacere, nei primi anni del 1900.

Facciamo un gioco per migliorare la vostra abilità di comprensione orale!
Ascoltate la prima parte del servizio (fino la minuto 1:20) al massimo 5 volte e scrivete il maggior numero di parole possibile.
Confrontate con la trascrizione completa (qui)
Vince la coppia chi avrà scritto più parole.

2) Leggere Il Piacere significa anche cogliere la musicalità delle parole accuratamente scelte dal VATE.
Ascoltiamo (dal minuto 2:48) e leggiamo il brano tratto dalle prime pagine del romanzo che trovate nella dispensa: